Stanchezza

Cos’è la stanchezza?

Può capitare che ci siano giorni in cui ci sentiamo affaticati, deboli e privi di forze. Non riusciamo a compiere le azioni quotidiane più semplici o abbiamo un umore sotto tono. Stiamo cioè attraversando una condizione di stanchezza, che può essere momentanea e sporadica oppure cronica, di natura fisica o mentale. A differenza della spossatezza o dell’astenia, si definisce stanchezza una diminuzione delle proprie energie psicofisiche per un lasso di tempo prolungato e senza un apparente motivo. La stanchezza è considerata dagli studiosi come un sintomo più che una patologia vera e propria.

I sintomi che possono insorgere in concomitanza con la stanchezza diffusa sono:

  • Sudorazione eccessiva
  • Difficoltà di concentrazione
  • Umore depresso
  • Mal di testa
  • Vertigini e capogiri
  • Svenimento
  • Confusione mentale
  • Febbre

Questi sono quelli più seri e preoccupanti, che dovrebbero spingerci a rivolgerci a un medico. Ma quest’elenco non è del tutto esaustivo.

Cosa causa la stanchezza?

In realtà la condizione di stanchezza può essere provocata da diversi fattori, di natura patologica e non. Per questa ragione la stanchezza viene considerata un sintomo e non una vera e propria malattia. Le cause sono di origine diversa e incidono anche in modo differente da persona a persona. Nella medesima situazione c’è chi può accusare solo un leggero indebolimento e chi, invece, sentirsi molto più affaticato. Nell’ambito delle patologie, la stanchezza è un sintomo molto diffuso. Anche se il seguente non è un elenco esaustivo, la stanchezza può presentarsi con buona probabilità in abbinamento a queste malattie:

  • Infezioni batteriche o virali
  • Malattie da raffreddamento
  • Patologie respiratorie e polmonari
  • Patologie della tiroide (iperparatiroidismo, ipotiroidismo, ipertiroidismo)
  • Insufficienza epatica
  • Insufficienza renale
  • Anemia
  • Obesità
  • Depressione
  • Sindrome da stanchezza cronica
  • Artrite reumatoide
  • Patologie psichiatriche (ansia, depressione e attacchi di panico)
  • Patologie cardiovascolari
  • Ipotensione
  • Diabete
  • Ipoglicemia
  • Disturbi del sonno
  • Disturbi dell'alimentazione (bulimia e anoressia)
  • Tumori

Più comunemente la stanchezza insorge in situazioni non riconducibili a una patologia, ma non per questo dev’essere sottovalutata. È bene differenziarla in stanchezza fisicae stanchezza mentale. In entrambi i casile cause scatenanti non patologiche sono:

  • Forte stress psicofisico
  • Carichi di lavoro o di studio eccessivi prolungati nel tempo
  • Stile di vita irregolare (nell’alimentazione, nel sonno)
  • Cambi di stagione
  • Condizioni ambientali sfavorevoli
  • Gravidanza e allattamento
  • Menopausa
  • Carenze di sali minerali e vitamine

Vediamo come ciascuna di queste cause provochi la stanchezza:

Stress: nei periodi in cui si sopportano grossi carichi di lavoro o di studio, il nostro organismo è sottoposto a un super lavoro, che scarica completamente le batterie energetiche dell’organismo. Ci sono, poi, determinate situazioni che sottopongono a stress la psiche e anche il corpo, come ad esempio un lutto, un divorzio o un licenziamento.

Stile di vita: il nostro corpo è una macchina complessa e delicata, che ha bisogno di un’adeguata manutenzione come ritmi di vita costanti adeguati alle sue prestazioni. La mancanza di sonno e avere orari irregolari per riposare e per mangiare significa mettere sotto sforzo l’organismo che non viene periodicamente e adeguatamente rifocillato e mantenuto. Lo stesso discorso vale per l’alimentazione, perché nella produzione di energia conta anche il “carburante” cibo che immettiamo nel nostro corpo. Il consumo eccessivo di “cibo spazzatura” ricco di grassi e l’abuso di caffeina e di alcol rappresentano un carburante nocivo alla produzione di energia favorendo, appunto, una stanchezza diffusa.

Stagionalità e clima: il nostro corpo fa parte di un ecosistema con le sue regole e le sue scadenze naturali, perciò può capitare che la diminuzione delle ore di luce, come accade in autunno, influisca sulla produzione di serotonina e melatonina, condizionando inevitabilmente il grado di forza e di energia del corpo. Ugualmente accade quando ci troviamo in condizioni climatiche difficili per il corpo umano, quando fa troppo caldo e aumenta la sudorazione che fa perdere sostanze necessarie alla produzione di energia.

Gravidanza, allattamento e menopausa: sono certamente condizioni naturali e fisiologiche per la vita di una donna, durante le quali è necessario mettere in conto una mancanza di forze e una diffusa sonnolenza.

Carenza di sali minerali e vitamine: è solitamente attribuibile a tutti coloro che praticano un’attività sportiva piuttosto intensa. La sudorazione incrementata dal metabolismo accelerato provoca una perdita di sostanze e quindi una momentanea carenza di sali minerali e vitamine, che dovranno essere reintegrati attraverso l’acqua, l’alimentazione e, se non dovesse bastare, anche con l’uso di integratori alimentari specifici.

La stanchezza può diventare anche un effetto collaterale per l’uso di alcuni farmaci:

  • antistaminici,
  • antidepressivi
  • farmaci per nausea e vomito
  • farmaci per il mal d’auto
  • chemioterapia e radioterapia

Cosa fare in caso di stanchezza

Per uscire dalla condizione di stanchezza bisogna cominciare dalla regolarità del proprio stile di vita: adottare un’alimentazione sana ed equilibrata di vitamine, proteine, carboidrati e pochi grassi, privilegiando cibi ricchi di magnesio. È importante anche la costanza, quindi mangiare e coricarsi a orari regolari, dormire almeno 7-8 ore a notte, idratarsi e svolgere una moderata e continuativa attività fisica. 

Quando questi rimedi non risolvono la situazione e la stanchezza perduri nel tempo manifestando i suoi sintomi più gravi, come febbre e svenimento, è bene rivolgersi al medico di fiducia. Attraverso gli opportuni esami il medico potrà stabilire se sussistano patologie, di cui la stanchezza è il campanello d’allarme. In questo caso, sarà responsabilità medica agire attraverso la somministrazione di adeguati farmaci o mediante la prescrizione di interventi chirurgici, psicologici o psichiatrici.