Ansia e reflusso gastroesofageo: sintomi e cause

Viviamo in una società in cui lo stress è diventato una condizione quotidiana. Non stupisce quindi che sempre più persone manifestino disturbi gastrointestinali connessi alla sfera emotiva. Uno dei più frequenti è il reflusso gastroesofageo da stress, una condizione che si colloca esattamente all’incrocio tra mente e apparato digerente. Ma cos'è il reflusso gastroesofageo, e in che modo l’ansia può influenzarlo?

Cos'è il reflusso gastroesofageo?

Con il termine reflusso gastroesofageo (spesso abbreviato in MRGE, “Malattia da Reflusso Gastroesofageo”) si indica la risalita anomala del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, un canale non protetto contro l’aggressione dell’acido gastrico. L’MRGE si manifesta con sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito acido, nausea, tosse secca, mal di gola e sensazione di "nodo" alla gola. Alcuni pazienti riportano anche dolori toracici che possono simulare una condizione cardiaca. Nel tempo, il reflusso può infiammare l’esofago, dando origine alla cosiddetta esofagite da reflusso. I sintomi dell’esofagite da reflusso includono dolore alla deglutizione, bruciore all’esofago, raucedine e faringite da reflusso.

Stress e reflusso: un circolo vizioso

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione esistente tra l’ansia e la comparsa di reflusso gastroesofageo. Lo stress da reflusso gastroesofageo è un binomio comune: tensioni psicologiche croniche o episodi acuti di ansia possono aumentare la produzione di succhi gastrici, compromettere la motilità intestinale e ridurre la tenuta della valvola tra stomaco ed esofago (lo sfintere esofageo inferiore), facilitando i reflussi gastrici.
Chi soffre di gastrite e reflusso da stress può percepire sintomi acuti come acidità di stomaco, nausea dopo aver mangiato, peso alla bocca dello stomaco e tensione addominale. L’ansia e il bruciore di stomaco vanno spesso di pari passo, creando un loop difficile da interrompere: più si è stressati, più si accentua il reflusso, e più si ha reflusso, maggiore è l’ansia per i sintomi percepiti.

Attacchi di panico notturni e reflusso

Un fenomeno particolarmente allarmante per chi ne soffre è la comparsa di attacchi di panico notturni associati a reflusso. Durante il sonno, soprattutto in posizione supina, i succhi gastrici possono facilmente risalire lungo l’esofago provocando un forte bruciore notturno, sensazione di soffocamento e palpitazioni. Questa condizione può svegliare bruscamente chi ne è affetto, generando ansia intensa e sintomi tipici di un attacco di panico.

Sintomi e segnali del reflusso gastrico causato dall’ansia

Chi sperimenta sintomi da reflusso notturno o diurno legati all’ansia può avvertire:

  • Bruciore  alla gola da reflusso
  • Muco in gola e sensazione di catarro persistente (contro il catarro da reflusso i rimedi naturali possono aiutare)
  • Raucedine, voce bassa o alterata
  • Eruttazioni frequenti
  • Acidità in gola, soprattutto dopo i pasti o quando si è a letto
  • Dolori allo stomaco da ansia
  • Senso di nodo in gola 

Cause del reflusso gastrico e gastroesofageo

Le cause del reflusso gastrico sono molteplici e lo stress resta una delle principali. Tuttavia, non vanno sottovalutati altri fattori come:

  • Dieta sbilanciata (cibi grassi, fritti, acidi)
  • Ernia iatale
  • Abuso di alcol, fumo e caffè
  • Sovrappeso e obesità
  • Abitudini scorrette, come coricarsi subito dopo aver mangiato

Reflusso esofageo: rimedi e cure

Come curare il reflusso gastrico o come curare il reflusso gastroesofageo? La strategia è spesso multifattoriale. In presenza di stress, è fondamentale adottare tecniche di rilassamento (yoga, meditazione, psicoterapia), modificare la dieta e, se necessario, assumere farmaci come antiacidi, procinetici e inibitori di pompa protonica, ma solo dietro consulto medico.

Tra i rimedi naturali per reflusso gastroesofageo troviamo:

  • Camomilla: effetto calmante sulla mucosa gastrica
  • Aloe vera per reflusso laringo-faringeo
  • Aceto di mele (con cautela e sotto controllo medico)
  • Banana, grazie al potere lenitivo del frutto

Ma si può guarire dal reflusso? La risposta è sì, ma è necessario un approccio integrato. Capire che cos’è il reflusso, le sue origini e i fattori psicologici che lo alimentano è il primo passo. Affrontare l’ansia, migliorare l’alimentazione e modificare lo stile di vita sono strumenti potenti. Nei casi più gravi, la terapia farmacologica o, in rari casi, quella chirurgica, possono essere valutate.


In definitiva, il reflusso gastrico cronico non è solo una questione fisica, ma spesso riflette uno squilibrio interiore. Ristabilire l’equilibrio della mente può significare guarire anche lo stomaco. E viceversa.