Vitamine liposolubili

Cosa sono le vitamine liposolubili

Le vitamine, micronutrienti che si occupano della crescita e della struttura cellulare e partecipano allo sviluppo dei processi metabolici, si dividono in due macro categorie: vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili.

Quelle liposolubili sono le vitamine A, D, E e K. Sono definite così perché all’interno del corpo si sciolgono nei grassi, ad eccezione della vitamina D, che il corpo assorbe soprattutto attraverso l’esposizione della pelle alla luce solare. A parte quest’ultima le vitamine liposolubili sono essenziali, devono essere assunte attraverso fonti alimentari, perché il corpo non è in grado di produrle autonomamente. La carenza di vitamine oltre che attraverso sintomi, può essere riscontrata attraverso gli esami del sangue prescritti dal proprio medico curante.

A cosa servono e dove si trovano

Vitamina A: serve per la formazione delle ossa, dei denti e delle mucose. Il suo fabbisogno è di 700 µg di RE al giorno per gli adulti di sesso maschile e a 600 µg per quelli di sesso femminile, dove RE indica il retinolo, la forma alcolica della vitamina A. Quando questa vitamina è carente, si possono verificare problemi agli occhi, cecità notturna, compromissione della cornea e ridotto accrescimento. Ne sono ricchi i pomodori, i peperoni, le carote e le albicocche.

Vitamina D: a sua volta si suddivide in vitamina D2 o colecalciferolo e vitamina D3 o ergocalciferolo. È necessaria per la formazione e il mantenimento delle ossa e del livello di calcio nel sangue. È l’unica vitamina che, oltre a essere assunta attraverso l’alimentazione (10%), viene sintetizzata attraverso l’esposizione solare (90%). Quando la carenza di vitamina D si verifica durante la crescita può provocare il rachitismo nei bambini, mentre negli adulti causa l’osteomalacia, che consiste in una demineralizzazione delle ossa. Dal punto di vista alimentare la vitamina D è presente nel tuorlo d’uovo, nei pesci grassi e nei funghi, unica fonte vegetale di questa vitamina. 

Vitamina E: il suo ruolo è quello di antiossidante contro i radicali liberi a protezione degli acidi grassi polinsaturi. Dato che la funzione della vitamina E è correlata a questi acidi grassi, il suo fabbisogno dipende dall’assunzione di polinsaturi. Genericamente all’organismo  servono circa 0,4 mg di vitamina E per ogni grammo di acidi grassi polinsaturi consumati. La carenza di vitamina E non provoca malattie dirette, ma è responsabile di problemi neurologici a muscoli e nervi, dato che la sua mancanza provoca un malassorbimento dei grassi. Questo micronutriente abbonda nelle noci, nelle arachidi, nei cereali, nelle verdure a foglia verde e nelle olive.

Vitamina K: è l’unica vitamina che non prende il nome dalla nomenclatura in ordine alfabetico dato dall’ordine di scoperta, ma dalla parola danese koagulation, perché questa vitamina è responsabile della coagulazione del sangue come è stato scoperto dal ricercatore danese Henrik Carl Peter Dam nel 1935. Il fabbisogno di vitamina K è 1 µg/Kg al giorno. Unico sintomo di carenza di vitamina K è la sindrome emorragica  per mancata coagulazione del sangue. La sua carenza è rara perché oltre a trovarsi in molti alimenti, viene prodotta a livello intestinale. Gli alimenti ricchi di vitamina K sono i broccoli, la lattuga, gli spinaci e il fegato.