Sindrome delle gambe senza riposo

La Sindrome delle gambe senza riposo ( in inglese Restless legs Syndrome – RLS) è un disturbo del sistema nervoso centrale che colpisce circa il 10% della popolazione almeno una volta nella vita. Di solito riguarda persone di mezza età, ma può insorgere anche sotto i 30 anni e le donne sono soggette a contrarla con il doppio della probabilità rispetto agli uomini. Può essere diagnosticata come una malattia primaria o una secondaria, a seconda se compaia in modo non correlato ad altre malattie e su base genetica o se si manifesti in seguito all’insorgere di altre malattie o all’assunzione di alcuni farmaci.

Sintomi

La Sindrome delle gambe senza riposo colpisce gli arti, le gambe e i polpacci soprattutto, con movimenti volontari o involontari noti anche come movimenti periodici degli arti. Le sensazioni descritte da chi ne soffre sono di formicolio, bruciore, prurito o dolore palpitante in particolare ai polpacci colpiti da crampi, la percezione di avere l'acqua gassata nelle vene. La comparsa di questi movimenti avviene più spesso alla sera o durante la notte, incidenza che ha fatto supporre ai medici che essi siano correlati alla produzione di dopamina, neurotrasmettitore responsabile dei movimenti muscolari. I movimenti periodici degli arti che si verificano durante il sonno (Periodic Limb Movements of Sleep, PLMS) possono insorgere ogni 10-60 secondi circa e la loro durata è di qualche secondo. Spesso svegliano i pazienti che ne soffrono. Nei casi più gravi questo disturbo può causare uno stress notevole che può sfociare nei disturbi del sonno e nell’insonnia.

Cause

Le cause non sono ancora ben chiare, ma gli ultimi studi evidenziano un nesso con la produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che si comporta da messaggero per coordinare l’azione dei muscoli del corpo. La produzione di dopamina subisce una fisiologica diminuzione verso fine giornata, spiegando il motivo per cui i movimenti degli arti si verificano soprattutto alla sera o di notte.

Lo stile di vita fa la sua parte, perché dormire poco, sopportare livelli elevati di stress, fumare sigarette ed essere in sovrappeso con mancanza di esercizio fisico sono tutti fattori che contribuiscono all’insorgenza della sindrome delle gambe senza riposo. 

La comparsa di questo disturbo può essere correlata anche alla presenza di altre malattie come l’anemia e la carenza di ferro nel sangue, l’insufficienza renale, il diabete, il morbo di Parkinson, l’artrite reumatoide, l’ipotiroidismo, la fibromialgia e la gravidanza, dove questa sindrome insorge solitamente durante gli ultimi 3 mesi, anche se ai medici non è chiaro il perché. In quest’ultimo caso la sindrome delle gambe senza riposo scompare naturalmente dopo il parto. Quando dipende da un’altra malattia, la sindrome delle gambe senza riposo viene detta secondaria, mentre è detta primaria quando non è correlata ad altre malattie e colpisce persone della stessa famiglia, avendo anche una trasmissione su base genetica.

La diagnosi al momento può avvenire soltanto tramite confronto con il medico descrivendone i sintomi e attraverso gli esami del sangue, che possono evidenziare una carenza di ferro.

Prevenzione e rimedi

Un rimedio per avere sollievo direttamente durante gli episodi di movimento degli arti può essere quello di massaggiare le gambe o applicare un impacco freddo o caldo sui muscoli, fare un bagno caldo, praticare esercizi di stretching o di yoga.

Se i sintomi sono lievi e poco frequenti è possibile ricorrere a rimedi che intervengano sullo stile di vita:

  • seguire un’alimentazione adeguata
  • ridurre il consumo di alcol
  • eliminare il fumo
  • svolgere una moderata e regolare attività fisica
  • mantenere una buona igiene del sonno, per esempio dormendo una quantità di ore sufficienti al riposo

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità una sperimentazione clinica di qualche anno fa ha dimostrato che la tecnica osteopatica, nota come manipolazione di rilascio posizionale,potrebbe apportare beneficio ai pazienti. Questa consiste nel mantenere le diverse parti del corpo in posizioni che riducano la sensazione di dolore e fastidio.

Se i sintomi sono più gravi e invalidanti, sempre e solo sotto stretto consiglio medico, è possibile ricorrere a farmaci stimolanti della dopamina o a farmaci tranquillanti che attenuano i sintomi della sindrome.