Inedia

L'inedia, secondo il dizionario italiano, è una forma estrema di digiuno prolungato che porta alla denutrizione, una condizione in cui il corpo non riceve i nutrienti necessari per mantenere una buona salute e per garantire il normale funzionamento del corpo. Per evitare conseguenze anche molto gravi è importante affrontare l'inedia e la denutrizione in modo tempestivo attraverso il trattamento medico e psicologico.

Sintomi e cause dell’inedia

Una persona affetta da inedia appare fortemente sottopeso, con pelle secca e pallida, capelli sottili e fragili, ossa sporgenti e carenza di energie, irritabilità e apatia. Se la persona viene sottoposta dal medico ai dovuti esami, possono manifestarsi una condizione di anemia, di riduzione della capacità di rimarginare le ferite e contrastare le infezioni, di riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.

Tutto ciò accade perché la persona affetta da inedia limita severamente o elimina completamente l'assunzione di cibo, il che porta a un apporto calorico molto basso o nullo e quindi alla denutrizione. I motivi per cui ci si sottrae al fabbisogno nutrizionale possono dipendere da anoressia nervosa, da altre malattie come l’ictus o una grave patologia gastrointestinale, che impedisce l’assorbimento dei nutrienti dal tratto intestinale. 

Infine, l’inedia può dipendere da una carestia di risorse, come dimostrano i dati della FAO a livello globale che attestano a 690 milioni il numero di persone affette da denutrizione. Anche l’assunzione di alcuni farmaci può concorrere a causare l’inedia, perché tali farmaci possono aumentare il metabolismo e il fabbisogno calorico, oppure possono diminuire il senso di fame, provocare nausea o disturbare l’assorbimento dei nutrienti ingeriti. 

Conseguenze dell’inedia

L’inedia può portare una serie di problemi di salute, a partire dalla più evidente perdita di peso estrema fino a carenze nutrizionali gravi e disturbi elettrolitici. Questi problemi possono danneggiare gli organi interni, causare disfunzioni cardiache, compromettere il sistema immunitario e portare a una serie di altri sintomi fisici e psicologici. Se l’inedia è totale – quando dura per 8-12 settimane – può diventare fatale, perché provoca insufficienze a livello respiratorio, cardiaco ed epatico. Nei casi più gravi l’inedia può portare addirittura alla morte.

I trattamenti per contrastare l’inedia  e il deperimento consistono per lo più nel graduale incremento calorico nell’alimentazione, fino a ripristinare nel corpo la necessaria quantità di nutrienti. Ciò può avvenire per via orale o per via endovenosa, tramite sondino. Possono essere somministrati, previa prescrizione medica, anche integratori alimentari multivitaminici, che aiutano a colmare le carenze presenti. Nel caso in cui l’inedia colpisca - come spesso accade - le persone anziane, un buon rimedio può essere quello di porre maggiore attenzione alla cura di queste persone, che spesso si ammalano di inedia perché rimaste sole, socialmente ed economicamente, trascurano la nutrizione necessaria al proprio fabbisogno giornaliero.