Bulimia: cos’è

Che cos'è la bulimia? La bulimia, o più precisamente bulimia nervosa, è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che colpisce milioni di persone, in prevalenza donne, ma non solo. Si tratta di una condizione complessa, spesso sottovalutata, in cui la persona alterna abbuffate compulsive a comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi o l’attività fisica eccessiva, nel tentativo di controllare il peso corporeo. In questa spirale, la persona bulimica vive un intenso conflitto tra il desiderio di mangiare e la paura di ingrassare, che genera senso di colpa, vergogna, ansia e profonda stanchezza fisica e psicologica.

Bulimia significato e natura del disturbo

Il termine bulimia deriva dal greco bou (bue) e limos (fame) e può essere tradotto letteralmente come “fame da bue”, cioè una fame insaziabile. Ma il significato psicologico della bulimia va molto oltre: non si tratta solo di cibo, ma di un sintomo visibile di un disagio interiore, spesso profondo. Il bulimico cerca nel cibo una forma di consolazione, un modo per gestire emozioni complesse, tra cui tristezza, rabbia, vuoto affettivo.

Bulimia nervosa: sintomi e segnali da riconoscere

Parlare di sintomi di bulimia nervosa significa comprendere che questo disturbo si manifesta in molteplici modi. I principali sintomi di bulimia sono:

  • Abbuffate ricorrenti, in cui si ingeriscono grandi quantità di cibo in un tempo limitato, spesso in segreto;
  • Comportamenti compensatori: vomitare dopo aver mangiato, uso di diuretici o lassativi, digiuni o eccessiva attività fisica;
  • Perdita di controllo durante l’abbuffata, seguita da vergogna o senso di colpa;
  • Ossessione per il peso e la forma fisica, anche in persone normopeso o sovrappeso;
  • Stanchezza cronica, dovuta allo stress fisico ed emotivo che comporta questa condizione.

Esistono anche forme di bulimia senza vomito, in cui la persona non si provoca il vomito autoindotto, ma adotta altri metodi per “rimediare” all’abbuffata, come il digiuno o l’eccessivo esercizio fisico.

Cause della bulimia e dei disturbi alimentari

Le cause dei disturbi alimentari, tra cui anoressia e bulimia affettiva, sono complesse e multifattoriali. Spesso si combinano elementi biologici, psicologici, familiari e culturali. Alcuni esperti parlano di una bulimia affettiva quando la relazione col cibo diventa un sostituto del bisogno d’amore o un modo per colmare carenze relazionali.

Fattori psicologici frequenti includono bassa autostima, perfezionismo, ansia e depressione. A ciò si aggiungono le cause familiari, spesso condivise con l’anoressia, come relazioni genitoriali disfunzionali, per esempio quando si evidenziano dinamiche familiari legate a iper-controllo, freddezza affettiva o modelli educativi rigidi.

Chi è bulimico affettivo, inoltre, tende a usare il cibo per gestire emozioni represse e per riempire un senso di vuoto emotivo.

Bulimia e stanchezza: un legame sottovalutato

Uno degli effetti collaterali più trascurati, ma frequenti, è la stanchezza cronica. Il corpo, sottoposto a continui stress da abbuffate e compensazioni, entra in uno stato di allerta che consuma energia. Le carenze nutrizionali, la disidratazione e gli squilibri elettrolitici causati dal vomito autoindotto compromettono il funzionamento muscolare, nervoso e cognitivo. Il risultato? Una costante sensazione di affaticamento fisico e mentale, perdita di concentrazione e irritabilità.

Differenza tra anoressia e bulimia

Un confronto fondamentale è quello tra anoressia e bulimia. La differenza tra anoressia e bulimia risiede nei comportamenti: chi soffre di anoressia nervosa limita fortemente l’alimentazione fino al digiuno prolungato, mentre il bulimico alterna abbuffate a compensazioni.

Cos’è l’anoressia nervosa? È un DCA caratterizzato da una paura ossessiva di ingrassare che porta alla perdita di peso estrema. L’anoressica rifiuta il cibo anche in presenza di grave denutrizione. La donna anoressica spesso non ha consapevolezza della sua malattia.

Chi cerca su internet “come vomitare volontariamente” o “come diventare anoressica” evidenzia un disagio profondo che merita ascolto e aiuto professionale. Frasi come “dieta da anoressica” o “come si diventa anoressica” sono segnali d’allarme da non ignorare.

Affrontare la bulimia e l’anoressia richiede un percorso multidisciplinare che coinvolga medici, nutrizionisti e psicologi. La ricerca scientifica a esplorare le cause dei disturbi alimentari, mentre la società deve imparare a leggere quei segnali nascosti dietro un corpo magro o una ragazza agitata come simbolo di un disagio sommerso.